Spettacolo interattivo
Il felice incontro tra poesia, chimica e geometria … liquida
La leggera forma fluttuante delle bolle di sapone, la loro inevitabile tendenza alla ricomposizione sferica, la lucida trasparenza dei colori rispecchiati e trasportati in aria per un breve tempo imprevedibile, aprono negli occhi di chi le osserva un incanto ricco di attesa-sorpresa che si rinnova all’infinito.
Preludio soffuso dello spettacolo, è la poesia di Trilussa La bolla de sapone, con l’apparizione di una farfalla che elogia per la sua bellezza una bolla di sapone la quale le confida la sua leggera malinconia, come metafora della vita stessa … giocando ad inseguirsi scompariranno insieme dietro le quinte. La scena è accompagnata da un sottofondo musicale arpeggiante che predispone armoniosamente all’attenzione.
Quindi, il filo conduttore si affida all’incontro tra due personaggi apparentemente molto diversi, Pedropan, uomo d’altri tempi vestito nostalgicamente in frac, Bignè, locandiera leggiadra e donna delle pulizie, clownescamente pratica, dell’antica locanda FANTASIA DI BOLLE, in cui si incontrano.
Lui alla ricerca dei propri ricordi, nella piazzetta antistante la locanda, ritrova per prima cosa la Fontanella dell’Infanzia dove si dissetava da bimbo, ma l’acqua non esce più, al suo posto però, come per una magia premonitrice, dalla cannula escono alcune bolle di sapone, lui ne “cattura” una che si trasforma in una bilia cristallina e intuisce … che sarà il suo portafortuna, infatti, guardandosi intorno capisce di essere arrivato nel posto giusto, così che, anche il repentino arrivo di un temporale, annunciato da un tuono, sarà solo un’occasione per cominciare a giocare proprio con le prime bolle e il suo ombrello, e per calarlo in una atmosfera sognante …
A distoglierlo è lo “spumeggiante” arrivo di lei, che, alle prese con le sue faccende, sbuffando produce involontariamente bolle col canovaccio, e … gradatamente si accorge della presenza dell’insolito cliente che “gioca con una pallina … come fanno i bambini”.
Attraverso una serie di gag e battute la locandiera, sorpresa e incuriosita, prende l’ordinazione ma l’omino in frac ordina una bevanda speciale: il sapone senza schiuma!
Bignè incredula lo asseconda e allora Pedropan finalmente le rivela il motivo delle sue apparenti stranezze: in quella locanda lui da bambino si recava con il nonno, il famoso Omino delle Bolle, che teneva lì i suoi fantastici spettacoli, da cui il locale prende il nome, e memore di quei tempi è tornato qui oggi per ritrovare la magia che provava a giocare con le bolle.
Ma certo! Lei si ricorda di un vecchio manifesto che riproduce il volto del nonno e ne scopre la perfetta somiglianza con questo … nipotino un po’ cresciuto, e gli rivela che nello sgabuzzino ci sono strani “impicci” che nessuno usa mai, lui replica che forse sono gli attrezzi del nonno ed entusiasta le chiede di portarglieli …
Nel rientrare, lei lo sorprende a fare bolle con il fumo di una sigaretta elettronica e nel ricordargli che lì non si fuma, si scatena un buffo duello che scaturisce però in un buffo balletto e nella nuova divertita amicizia tra i due.
Va da sé la ri-scoperta gioiosa di quei numerosi oggetti insoliti che lei continua a tirar fuori dallo sgabuzzino, e nel ricordo di come si usano, Pedropan mette a frutto l’eredità del nonno e inizia a usare gli attrezzi creando bolle di varie forme, misure e colori, divertendosi sempre di più, il gioco appassiona Bignè che usa le mani e gli attrezzi della cucina e riesce a far uscire bolle spontaneamente quasi senza capire come.
I due così cominciano a collaborare, si ritrovano a giocare a ping pong al rallenty con le bolle sbalordendo anche se stessi con infiniti giochi di geometria liquida: bolle quadrate, girandole, bolle dentro altre bolle, vulcani, razzi di bolle col fumo, insomma si ritrovano a giocare insieme in un crescendo di “scoperte” curiose e gioiose nell’uso del liquido saponoso in un carosello di bolle che escono da tutte le parti di tutte le forme, grandezze e quantità, fino ad inglobare anche tre bambini in una bolla supergrande.
Così, con la felice approvazione del pubblico, da oggi lui sarà il nuovo Omino delle Bolle e lei la sua compiaciuta Assistente.
La scenografia è snella e allo stesso tempo suggestiva, arricchita dalla statuina in bronzo della Fontanella dell’Infanzia che suscita sempre una suggestiva sorpresa nella produzione delle prime bolle.
Lo spettacolo è arricchito da alcuni trucchi di prestidigitazione.
Gli stacchi musicali accompagnano puntualmente i diversi momenti scenici, aumentandone la leggerezza, sottolineandone i passaggi poetici e comici.
I giochi di luci valorizzano accuratamente i numeri con le bolle, facendone brillare la superficie cristallina e moltiplicandone l’effetto policromo e trasparente al tempo stesso.
In scena dal 2014, nelle già numerose repliche rappresentate in scuole e teatri, particolarmente apprezzato sia sul piano poetico che per le tecniche di manipolazione delle bolle, lo spettacolo è indicato sia per la scuola dell’infanzia che per primaria e secondaria di primo grado.
Scheda tecnica: Fantasia di bolle
Scrittura e sceneggiatura: Tiziana Di Norcia
Regia: Pietro Marchiori
Cast artistico: Pietro Marchiori, Tiziana Di Norcia
Musiche: Classica, Tiziana Di Norcia
Materiale tecnico di scena: Pannelli 1,20m X2m, fondale 4m, tavoli, sgabelli, carrello con attrezzatura per le bolle, statuina bronzea-fontanella, vasi e sottovasi
Tecniche: Costumi di scena, attori, maschere, miscela di acqua saponata e attrezzi vari, 4 tappeti di feltro 2x4 metri
Scenografie: Pietro Marchiori, Tiziana Di Norcia
Tempo di scarico montaggio e smontaggio: Un’ora e mezza
Durata: 60 min. circa
Pubblico: Famiglie e scuole