Il bosco di plastica

ovvero : quello che semini raccogli


Fiaba-favola a tema ecologico

Il tema dell’educazione ambientale, di particolare importanza nel mondo attuale, viene trattato in questa elaborazione di teatro per l’infanzia, utilizzando una narrazione divertente ed emozionante al contempo, che suscita nel pubblico spirito di partecipazione per la risoluzione del problema, oggi più sentito che mai, dell’inquinamento e del rispetto per la natura.

video-promo dello spettacolo


La facilitazione della comprensione del racconto è affidata alla narratrice Bignè, che all’inizio introduce gli argomenti in tema, e tra una scena e l’altra interloquisce con il pubblico stimolando riflessioni in merito allo svolgimento della storia, mantenendo viva l’attenzione dei bambini. 

Il bosco, qui rappresentato in maniera fiabesca, è l’ambientazione ideale per le esplorazioni dei bambini, i suoni, i profumi, i colori, i piccoli frutti da raccogliere e assaporare, sono tutti doni preziosi da scoprire. 

I due fratellini, Martina e Mario, vanno a giocare nel bosco vicino casa, dove incontrano gli animaletti che lo abitano: Betta cornacchietta, Pino scoiattolino, Uga tartaruga e Otto leprotto, che alle domande incuriosite dei bambini, rispondono in maniera simpatica, trasmettendo informazioni sulle loro abitudini, ne nasce così la naturale amicizia, in cui anche il pubblico si identifica, sugellata dalla promessa di tornare ad incontrarsi.  

La frequentazione del bosco da parte delle famiglie di gitanti domenicali viene rappresentata, in modo divertente, tramite una tipica famigliola popolare composta da nonni, genitori e due vivaci fratellini, Romolo e Remo, i cui nomi sottolineano la caratteristica del dialetto romanesco con cui esprimono i loro semplici concetti legati allo svago spensierato, e purtroppo anche alla mancanza di rispetto per l’ambiente circostante: la scena si conclude con il gioco del “tirà quello che te pare”, con il lancio di piatti, bicchieri e quant’altro di plastica dal boccascena, con un effetto incisivo che provoca nei bambini una reazione funzionale al rifiuto di tali comportamenti.  

Nella scena successiva infatti, il bosco appare disseminato da rifiuti di plastica che, oltre a deturparne la bellezza, creano svariati problemi ai suoi abitanti: alla cornacchia viene il mal di pancia perché ha mangiato pezzetti di piatti di plastica, lo scoiattolo rimane incastrato con la testa dentro un bicchiere di plastica e si salva solo aiutato dalla sua amica cornacchia, la tartaruga scambia la carta delle patatine per insalatina e rischia di morire strozzata, il leprotto, quasi soffocato, riesce a malapena ad uscire dalla sua tana piena di buste di plastica, infine un bellissimo fiore riesce a fatica a spuntare da terreno ricoperto da ogni sorta di rifiuti, e decide di andare a mettere le sue radici altrove … il bosco rischia di diventare un deserto …

 

Quando ritornano Martina e Mario rimangono allibiti dalla visione inquinante, gli animaletti chiedono il loro aiuto, così, coinvolgendo anche il pubblico, provano ad invocare l’unico elemento che l’uomo non potrà mai dominare, Madre Natura, che magicamente ascolta il richiamo dei bambini e fa sentire la propria voce; alle loro parole accorate decide di dare una bella lezione a chi si comporta in modo così irresponsabile inquinando la terra.  

L’anatema di Madre Natura genera una trasformazione tragica: da ogni oggetto di plastica abbandonato nasce un albero o un cespuglio completamente di plastica i cui frutti sono gli stessi oggetti di plastica che gli umani hanno disseminato … in fondo: ciò che semini raccogli. Soltanto quando capiranno di aver sbagliato a cambieranno le loro azioni rispettando il nostro meraviglioso mondo tutto tornerà bello e armonioso come prima. 

Quando l’allegra e superficiale famigliola torna nel bosco lo trova in uno stato ancora peggiore di come lo aveva lasciato: tutto è tristemente di plastica! Si rendono conto di aver sbagliato, decidono spontaneamente di recuperare, di ripulire il bosco e di avvisare tutti gli amici e i parenti di non lasciare più immondizia in giro … tale ravvedimento fa sì che Madre Natura faccia sentire anche a loro la propria voce, che dapprima spaventati poi l’ascoltano in silenzio e le chiedono scusa promettendo che da ora in poi tratteranno il bosco come se fosse la propria casa lasciandolo sempre pulito con cura, e chiedono anche la conferma dell’impegno da parte del pubblico.

Per questa presa di coscienza Madre Natura li perdona e, magicamente, il bosco torna bello e armonioso come prima. 

La musica che accompagna la trasformazione conclude in allegria coinvolgendo i bambini nel canto, che spontaneamente cominciano anche a raccogliere ciò che prima era stato lanciato.