Il cavalluccio di Semplicio


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Il valore del teatro didattico, in questo spettacolo è particolarmente fondamentale, sia sul piano dei contenuti che vanno a toccare temi quali la prepotenza, l’invidia, la modestia, il merito e la giustizia, sia per la tecnica mista che vede l’interpretazione dei burattini alternata alla lettura del grande libro dipinto a mano che viene sfogliato di scena in scena dalla narratrice autrice.

 

C’era una volta, Semplicio, un bambino spensierato che viveva vicino al castello del Re, e ogni giorno vedeva passare al galoppo i cavalli coi cavalieri della corte, che con le loro lunghe zampe alzavano un gran polverone … sembrava che volassero su una nuvola. Sognava di diventare un vero cavaliere e vivere tante avventure …

Così, quando per il suo compleanno lo zio falegname gli regalò un semplice cavalluccio di legno, Semplicio, grato e al settimo cielo per la felicità, promise che non avrebbe mai più schiacciato le uova nel pollaio con i suoi giochi di trotto e galoppo...

Mantenne la promessa.

Cavalcando nel bosco infatti, grazie alla sua nuova attenzione nello stare attento a dove metteva … piedi e zoccoli, si fermò giusto in tempo per non schiacciare qualcosa che in terra rifletteva i raggi del sole: i piccoli occhiali del magico gnomo Leopoldo, che lagnandosi di averli persi, in realtà con quello stratagemma riusciva a leggere nel cuore dei fanciulli, e che per la  gratitudine premiò il piccolo cavaliere con sua grande sorpresa e gioia.

 

Purtroppo un giorno Semplicio non si accorse che per imitare i cavalieri del re, aveva galoppato sin sotto il portone del castello … il principino viziato, si affacciò e vedendolo così felice sentì quel seme così pruriginoso che cresceva veloce dentro di sé … l’invidia! Cominciò a fare uno dei suoi capricci reali, e nonostante il Re avesse tentato di accontentarlo con altre preziose promesse, l’erede al trono con la prepotenza ordinò alle sue incredule guardie reali di togliere il più semplice ma tanto amato giocattolo al contadinello.

 

La canzone triste che accompagna questo passaggio rende l’atmosfera ancor più malinconica, ma sfogliando il grande libro, scopriamo che nonostante tutto il principino non era mai contento ugualmente, e quando anche a lui toccò di incontrare lo gnomo Leopoldo nel bosco ed essere messo alla prova, le cose andarono molto diversamente … perché schiacciò apposta gli occhiali, e invece di meritare un premio, lo gnomo scatenò un grande temporale con fulmini e saette, come giusta … tuonante ricompensa per la sua arroganza tanto da farlo scappare a gambe levate  per la paura, abbandonando a terra il cavalluccio!

 

In una suggestiva atmosfera, placata la tempesta in un incanto, lo Gnomo Leopoldo chiude il cerchio delle sue magie e dona la vita al cavalluccio, e con l’immancabile arrivo di Semplicio, restituisce giustizia al bambino al colmo della gioia, regalandogli la realizzazione del suo sogno: un vero cavalluccio come amico.

 

Oltre ai personaggi interpretati dai burattini, il grande libro illustrato in scena stimola il piacere di leggere, a sfogliarlo è la narratrice che racconta la storia arricchendola di considerazioni prendendo spunto proprio dai commenti dei bambini: l’amicizia del bambino con il cavalluccio evoca in ognuno i propri legami affettivi con gli animali preferiti, il nome stesso del bambino Semplicio denota e risveglia l’innata capacità dei bambini di giocare … semplicemente,  la prepotenza esercitata dal principino invidioso e l’ingiustizia subita dal protagonista li coinvolge in maniera naturale ed educativa, suscitando reazioni molto intense.

Il finale fiabesco entusiasma, commuove e rinforza il senso di giustizia premiando i buoni principi.

 

Partendo metaforicamente da un racconto fiabesco ambientato in un’epoca e uno spazio non legati alla quotidianità, con questo spettacolo si vuole stimolare il senso di giustizia dei bambini, la loro capacità di critica rispetto alla prepotenza e ai fenomeni comportamentali legati al bullismo.

 

Messo in scena dal 2010, nella sala dell’Hippoteatro presso l’Ippodromo Capannelle di Roma, i diversi eventi per l’Estate Romana del VI Municipio Roma delle Torri, a Palestrina nella Sagra del Giglietto 2014, con numerose repliche nelle scuole di Roma e Provincia.

 



Scheda tecnica: Il cavalluccio di Semplicio

Sceneggiatura: Tiziana Di Norcia

Regia: Pietro Marchiori

Cast artistico: Pietro Marchiori, Tiziana Di Norcia

Musiche: Alessia Quaglia, Schumann

Materiale tecnico di scena: Baracchino a doppio boccascena di 5x2m, luci colorate, impianto voci 2000W. Larghezza m. 7, Profondittà m. 3, Altezza: m. 2,50, Carico Elettrico: 3 Kw 

Tecniche: Miste attori, maschere, burattini, pupazzi animati, scene scorrevoli

Burattini e scenografie: Pietro Marchiori, Tiziana Di Norcia

Tempo di scarico montaggio e smontaggio: Un’ora e mezza

Durata: 50 min. circa

Esigenze tecniche: Quadratura nera, su pavimento o su palco 4mX4mX2,50h

Pubblico: 3-7 anni